Con la generica definizione di “lavorazione per taglio” si intende tutto l’insieme delle lavorazioni che portano a trasformare una plancia di sughero in un prodotto finito.

Attraverso l’operazione di taglio si possono ottenere prodotti con forme geometriche semplici (cilindri, dischi, parallelepipedi, tronchi di cono) o forme più complesse, adatte agli usi finali (suole di scarpe, tacchi, guarnizioni). Infine ci può essere una operazione di taglio “casuale” per la produzione di granulati di diversa dimensione (granulometria appunto) destinati alla produzione, mediante l’agglutinazione con l’aggiunta di polimeri, dei prodotti in sughero agglomerato (tappi per vini fermi e spumanti, blocchi per l’edilizia, materiali per uso domestico, materiali isolanti, materiali fonoassorbenti, ecc.)

Operazione di fustellazione manuale

Oggi la lavorazione a taglio per la produzione dei tappi, che prende in nome di fustellazione, si opera in modo che il diametro risulti parallelo all’accrescimento annuale, operazione che probabilmente era già nota in tempi antichi ma che non avrebbe consentito, se non in limitatissime quantità, di produrre turaccioli per le anfore a meno di non ricorrere a cicli di estrazione di alcune decine di anni per ottenere plance con spessore superiore a 19 linee, che nell’antichità sarebbero stati coincidenti a una generazione.

 

Figura 14: sezione della quercia da sughero e direzione di ottenimento dei tappi

Appare più probabile che il tronco di cono venisse ottenuto lavorando la corteccia tal quale, lasciando la schiena dalla parte del diametro maggiore e, al caso, ripulendo la base minore (a contatto con il vino) dalla pancia.

 

Figura 15: illustrazione di un tappo per anfora

La lavorazione per le calzature, invece, doveva per forza essere eseguite sulle cortecce di buona qualità e spessore adeguato, rendendone quindi il costo molto elevato.

Ancora oggi, nonostante le operazioni totalmente industrializzate, un (bel) tappo cilindrico di diametro standard (24 o 26 mm – corrispondenti nella media all’accrescimento di 10 anni) ha un valore medio di 0,35 €, mentre un tappo cilindrico di diametro 30 mm ha un valore medio 10 volte superiore.

Queste tecniche di lavorazione dovevano necessariamente essere ben note agli antichi egizi, greci e romani. Se infatti non erano del tutto indispensabili per l’utilizzo del sughero come galleggiante nella pesca e nella nautica, lo erano assolutamente per l’utilizzo nella tappatura delle anfore ma, ancora di più, nell’utilizzo per le calzature.