Un'emozione particolare vivere l'atmosfera del grande nord nei giorni più corti dell'anno, tra mercatini di Natale e atmosfere ghiacciate di un blu intenso.

In effetti bisogna essere dei pazzi per pensare di andare a fare una breve vacanza a Oslo ai primi di dicembre, aspettandosi temperature polari e, soprattutto, pochissime ore di luce al giorno.

Eppure proprio in una stagione come quella di fine autunno/inizio inverno la Scandinavia offre l'aspetto più tipico di se stessa. 

In occasione della nostra vacanza, purtroppo, è mancato proprio il freddo. Anzi, proprio nella giornata dedicata al villaggio di Natale abbiamo girato tra le casette e i mercatini sotto una pioggia battente, nonostante gli zero gradi. Fosse stata una nevicata l'atmosfera sarebbe stata molto diversa, ma tant'è, contro il tempo atmosferico c'è poco da fare: due giorni dopo il nostro rientro Oslo segnava -20°C

Quello che colpisce di più di Oslo in versione invernale, comunque, è il colore blu. 

Il lunghissimo imbrunire assume un colore profondo blu, che si ritrova nei dipinti di Edward Munch, dove però sembra espressione della "estrosità" dell'artista, ma anche nel cielo stellato di van Gogh.

Anche nel celebre "Urlo" il cielo dietro al personaggio esprime la tavolozza di colori delle quattro stagioni di Oslo, incluso il profondo blu.

Incomparabili, invece, le ombre lunghe nella gelida luce del mattino, che rendono tutto l'ambiente a dir poco unico.

Oslo è la città delle statue, sono ovunque, a volte decorative, a volte inquietanti.

Le bambine del castello, espressione del disagio infantile e della violenza sui minori, ne sono un perfetto esempio.

Non sono da meno le statue che ricordano i caduti di tutte le guerre e sottolineano la necessità di lavorare per un mondo di pace: un vero pugno nello stomaco.

 

Una città ordinata, pulita, ma da un certo punto di vista piuttosto anonima, così ci è apparsa Oslo. 

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