Che cosa sia il sughero forse è cosa nota a quasi tutti, anche se nulla va mai dato per scontato. In breve sintesi, per quei pochi che non se lo rammentano almeno dalla scuola, il sughero è la corteccia di una varietà di quercia, la sughera o quercia da sughero appunto (quercus suber L.).
Alcune piante hanno la proprietà di generare un tessuto vegetale, che si potrebbe definire pseudo-legnoso, chiamato appunto sughero, per sostituire l’epidermide del fusto e delle radici lacerato dal naturale accrescimento in diametro.
Nel caso della sughera, questo materiale è preponderante nella copertura esterna della parte aerea fino a raggiungere spessori considerevoli (anche di qualche decina di centimetri).
Figura 1: sezione radiale di una quercia da sughero1
Inoltre la corteccia della sughera può essere rimossa in determinati periodi dell’anno senza ferire l’albero, che anzi la riforma e da questa operazione si fortifica.
Il sughero possiede alcune proprietà fisiche note fin dall’antichità, che lo hanno reso un materiale adatto a svariati utilizzi.
Nella sua crescita il sughero forma una struttura cellulare alveolare, cioè ogni singola cellula, una volta morta, assomiglia ad un palloncino con una superficie impermeabile ai liquidi ed ai gas perché ricca di cere ed un volume interno pieno di aria.
Figura 2: Sezione radiale (a) e tangenziale (b) del sughero1
Questa particolare struttura lo rende un materiale leggero, un materiale idrofobo e un ottimo isolante termico ed acustico, essendo formato per la maggior parte di aria. Questa particolare struttura rende le sughere capaci da adattarsi a climi estremi e, soprattutto, permette agli alberi di resistere agli incendi.
La struttura molecolare delle pareti cellulari del sughero, infatti, non rende il materiale un buon combustibile. Il sughero, infatti, tende a non produrre fiamma, ma a bruciare molto lentamente, quindi ritarda la propagazione del fuoco.
1 Ventura Rei Raquel Benedita. Melhoria do processo de lavação das rolhas de cortiça. Universidade de Aveiro, , 2015.
Il sughero, come detto, è la parte esterna della quercia da sughero e, per poter essere utilizzato, non prevede il taglio della pianta. Questo fa del sughero un prodotto forestale unico, in quanto pur essendo un prodotto legnoso, viene sfruttato in modo del tutto simile a un frutto. Il ciclo di lavoro prevede diverse fasi.
Un volta tolto dalla pianta, il sughero viene stagionato in modo da fargli perdere l’acqua di vegetazione (o accrescimento) e garantire che sia omogeneamente suberificato (come detto la sua funzionalità si ha quando tutte le cellule si svuotano dal materiale di riproduzione).
Normalmente le plance preparate e lasciate asciugare fino a una umidità residua del 8%, possono essere conservate fino alla lavorazione. È importante, per la conservazione del sughero, il controllo dell’umidità.
Con la generica definizione di “lavorazione per taglio” si intende tutto l’insieme delle lavorazioni che portano a trasformare una plancia di sughero in un prodotto finito.